Lago di Polverina (Provincia Macerata)

Descrizione

Grosso bacino artificiale nato dallo sbarramento con una diga fiume Chienti per lo sfruttamento dell’energia idroelettrica, il lago di Polverina occupa un’area di kmq ed è profondo intorno ai 18-20 m.

E’ un lago di forma molto allungata e facilmente accessibile, le due sponde più lunghe sono totalmente percorribili perché sono di terra battuta con bassi erbai, anche se a tratti un po’ fangose; un lato corto del lago è rappresentato dalla diga, l’altro è occupato da un fitto canneto e pertanto non praticabile.

Solo alcune sponde sono a ripido scendimento, in genere l’acqua si alza in maniera lenta e costante raggiungendo profondità importanti solo a molti metri dalla riva.

Il fondo del lago è di terra e fango ma le acque sono abbastanza limpide e in estate c’è un po’ di vegetazione subacquea che però non intralcia l’azione di pesca, non ci sono del resto alberi sommersi o ostacoli considerevoli in acqua, se non nella sponda opposta alla diga e nelle sue strette vicinanze dove oltre al canneto ci sono ogni genere di arbusti ed alberelli sommersi.

Permessi e licenze

Licenza di pesca tipo “B”.

Specie Ittiche

In questo lago troviamo davvero tante e diverse specie ittiche, che rendono questo lago una vera attrattiva.

Il siluro è il primo nome che salta all’orecchio, per la verità il numero è un po’ in diminuzione, ma la quantità è comunque buona.

Grosse carpe a specchi e comuni vagano per tutto il lago e la presenza di piccoli esemplari dimostra una buona riproduzione.

Fra i ciprinidi sono poi numerosi i cavedani, anche di taglia, e poi carassi, tinche e alborelle.

Tra i predatori, presenti i lucci e i persici reali, entrambi in buon numero.

Tecniche di pesca

Iniziamo con il siluro. Se andiamo in cerca di questo vorace e potente predatore, dobbiamo essere ben preparati. Innanzitutto voglio ricordarvi che stiamo parlando di un animale fortemente gregario e abbastanza lunatico: non di rado gli amanti del catfishing anche qui devono aspettare dei giorni in tenda prima di avere un contatto con il siluro, è importante andare a pesca nei periodi migliori.
Evitiamo l’inverno e concentriamoci sull’inizio della primavera, dove possiamo anche incontrare esemplari di grossa taglia. Aspettiamo poi la fine del periodo di riproduzione che inizia sul finire della primavera e dura circa tre settimane, per poi riprendere in estate.

Potete provare con lo spinning pesante, ma se avete opportunità, è meglio a fondo con esca viva.
Il vivo potete trovarlo sul posto, nei mesi caldi ci sono carpette, alborelle e cavedani che fanno al caso vostro. Potete anche usare calamari adagiati sul fondo o il più elementare mazzo di lombrichi.

Lo spinning pesante come vi ho già detto è un tentativo che però è in secondo piano rispetto alla tecnica a fondo ma ogni tanto da comunque risultati.
Provate nei periodi migliori con esche voluminose come i Rapala husky jerk o i classici ondulanti martin o ardito, se potete al tramonto e nelle zone vicino la diga.

Tutta un’altra cosa, lo spinning leggero: sono alla vostra portata persici reali e cavedani di ottime dimensioni, da cercare nella sponda opposta alla diga, piena di alberi sommersi, vedrete che nelle giornate soleggiate non sapranno resistere ad ondulanti, rotanti e minnow.

In questa zona ci sono anche i lucci, ma attrezzatevi con lenze più grandi ed esche voluminose, data la presenza di rami e alberi in acqua dovete cercare di far durare la lotta il meno possibile, purtroppo a scapito dello spettacolo.

Il carpfishing è praticato dai molti appassionati con buoni risultati ma occorre pazienza.

Bene anche la pesca a galleggiante, ma è assolutamente necessaria la pasturazione.

I nostri consigli

Le acque sono molto limpide anche nei mesi estivi, tenetelo presente nella scelta dei finali, inoltre il fondo è pressoché lineare, non ci sono grossi pericoli d’incaglio, in linea generale.

In alcuni periodi ci può essere un po’ di fango sulle sponde, comunque accessibili.

Nei mesi estivi il caldo è afoso e il sole che batte sull’acqua può causare insolazioni, prevenitevi con un ombrellone e non avrete di che pentirvi, anche perché non ci sono ripari significativi lungo le sponde.

Dove si trova

Il lago Polverina è un bell’itinerario situato tra le Marche e l’Umbria.

Per raggiungerlo, venendo da sud, imbocchiamo l’autostrada A14, seguendo poi le indicazioni per Ancona.

Uscite al casello Macerata-Civitanova Marche e dirigetevi verso Macerata, andando dritti, arriverete ad una rotonda, attraversatela ed uscite alla 3° uscita  sinistra “via Einaudi”.

Prendete lo svincolo per Tolentino e Macerata ed imboccate la statale 77.

Procedete su questa strada per circa 55km, fino ad arrivare ad una rotonda, che supererete alla 1° uscita a sinistra, restando sempre sulla statale in direzione Camerino.

Poco dopo, a 300 m dalla rotonda, girate a sinistra in località Sfercia e continuate dritti, dopo pochi chilometri entrerete in Polverina e seguendo la strada costeggerete il lago; a questo punto scegliete voi dove fermarvi e parcheggiate!