Lago di Rascino

Descrizione

Nel cuore dell’altopiano di Rascino, da sempre luogo inospitale per l’attività umana ed inadatto agli insediamenti, c’è un itinerario fantastico, un paesaggio unico, un’ambita meta di pesca: il lago di Rascino. Questo è un luogo che può davvero regalare emozioni forti, con il suo raro fascino e la sua natura estremamente selvaggia. Il lago di Rascino è uno spot molto famoso nel centro Italia, per via delle catture di grossi pesci, carpe ma soprattutto lucci, visto che negli anni dal 70 al 90 sono stati pescati esemplari di esocidi di taglie eccezionali, anche da 10, 15 chili e oltre. Quando la notizia si diffuse iniziarono anche a spargersi vere e proprie leggende sui lucci di questo specchio d’acqua, non sempre verificate, ma che hanno portato questo lago all’attenzione di moltissimi pescatori sportivi, rendendolo una meta ambita. Oggi il lago è molto conosciuto e abbastanza frequentato nonostante la rigida (ma necessaria!) regolamentazione a tutela del pesce e la difficoltà nel raggiungere il posto; tuttavia gli enormi lucci, anni fa tanto decantati, sono in vero molto diminuiti a causa del bracconaggio e dei prelievi sregolati del passato. Il lago di Rascino è uno specchio d’acqua di natura carsica, appartiene al territorio del comune di Fiamignano, in provincia di Rieti; sorge all’interno dell’ampio altopiano di Rascino, situato a circa 1200 metri di altitudine, in una zona impervia compresa fra la catena montuosa del Cicolano e le cime del Velino e del Nuria. Lo specchio d’acqua non ha immissari ed emissari, bensì essendo di natura carsica, è alimentato dalle acque raccolte dalle precipitazioni piovose e nevose e da quelle derivanti dal disgelo delle nevi delle cime montuose. Le dimensioni del lago, che a prima vista può sembrarci un grosso stagno, sono molto legate alla frequenza delle precipitazioni, e varia da estate a inverno, tuttavia possiamo dire che l’invaso si estende su di una superficie di circa 2 chilometri quadrati, raggiunge una profondità massima di 5 metri, ma nella media si aggira sui 3; ha una forma estremamente irregolare, essendo formato da una zona centrale che si dirama in un’insieme di bracci e snodi sinuosi, interrotti e circondati qua e la da canneti. Le sponde sono facilmente accessibili, terrose e percorribili per tutto il perimetro ma esclusivamente a piedi; sono spoglie nei mesi invernali mentre in primavera ed in estate sono coperte di erbe selvatiche, in generale sono sufficienti scarpe da trekking o da ginnastica, non sono necessari stivali o cosciali, che però possono aiutare ad esempio chi pratica lo spinning. I fondali del lago digradano pian piano, sono per lo più terrosi, fangosi e spogli, con numerose fitte macchie di erbe acquatiche sommerse e di ninfee, possiamo dire che le acque sono abbastanza limpide nonostante il fango sul fondale e gli erbai estivi che crescono copiosi. Il clima è appenninico, tipico della zona reatina: in inverno il freddo può essere molto pungente, le temperature al mattino vanno anche a 10 gradi sotto lo zero, ed il lago può ghiacciare anche in buona parte, con conseguente moria di pesci; la primavera è fresca ed il clima da metà marzo a giugno è l’ideale per la pesca; in estate invece le ore centrali del giorno possono essere molto calde.

Permessi e licenze

Il lago di Rascino ha una regolamentazione molto particolare, essendo gestito dalla coperitiva “Monte Nuria” che ha sede nel comune di Fiamignano e si occupa anche di ripopolamento: oltre alla licenza di pesca tipo B necessaria per tutte le acque interne, occorre fornirsi del permesso giornaliero appositamente concesso per la pesca nel lago di Rascino, a nulla serve invece il tesserino annuale per la pesca nelle acque della provincia di Rieti. Il permesso lo si può richiedere annuale al costo intorno ai 100 euro, mentre il permesso giornaliero lo si può fare in alcuni esercizi fra cui: Bar Rufolo – S.Lucia di Fiamignano, Bar Al Paradise S.Agapito di Fiamignano, Negozio Dimensione Pesca – Rieti, Armeria Remo – L’Aquila; se non si ha opportunità si può fare anche direttamente sul luogo di pesca dal guardiapesca. Le misure minime da rispettare ed i capi prelevabili sono:

  • luccio: (misura minima 40 cm. – periodo di divieto dal 15/2 al 31/3 – Capi catturabili n.5);
  • tinca (misura minima 25cm. – periodo di divieto dal 15/5 al 30/6 – Capi catturabili n.5);
  • carpa (misura minima 25cm. – periodo di divieto dal 15/5 al 30/6 – Capi catturabili n.5).

Per eventuali informazioni su permessi o condizioni del lago, questo è il numero di telefono per contattare la cooperativa Monte Nuria: 0746/53013 – 53366

Specie ittiche

Il lago di Rascino ospita una popolazione ittica che comprende carpe, tinche, anguille, lucci, scardole, persici reali ed una grande mole di minutaglia. Le carpe presenti sono per lo più a specchi e cuoio, ma ci sono anche carpe comuni, qualunque esse siano non sono numerosissime, ma senza ombra di dubbio raggiungono pesi e taglie davvero eccezionali ed attirano moltissimi carpisti. Il luccio è molto diffuso nel lago, presente di ceppo italico, raggiungeva taglie incredibili: in questo lago infatti, nel passato sono stati catturati esemplari da record, dal peso di 10, 15kg e anche più, oggi i lucci più comunemente pescati si aggirano in genere sul mezzo metro, ma i grossi esemplari sono comunque presenti e di tanto in tanto compaiono, senza suscitare grande scalpore.

Tecniche di pesca

ll lago di Rascino attira quasi esclusivamente due categorie di pescatori: i carpisti e gli amanti dello spinning, in cerca quindi rispettivamente di grosse carpe e lucci. Per quanto riguarda lo spinning, innanzitutto conviene indossare stivali per entrare in acqua, inoltrandosi per qualche passo nei primi metri di bassofondo e raggiungere distanze di lancio maggiori. L’attrezzatura adatta comprende una canna sui 2,40 metri e di buona potenza, in grado di lanciare anche esche da 20-25 grammi in grado di assecondare nel caso anche grossi esemplari, lenza sullo 0, 25 di diametro oppure se preferite un trecciato. Tra le esche migliori sicuramente ci sono i minnow dai 10 ai 15 cm, da recuperare in maniera vivace nelle zone vicino agli erbai sommersi o parallelamente ai canneti, vanno bene di tutti i colori ma vista la massiccia presenza presenza di minutaglia forse sarebbe meglio puntare a colori diversi dalle colorazioni naturali. Bene inoltre i grossi twister, anche questi grandi e colorati, mentre per quanto riguarda le esche metalliche, bene i classici martin con fiocco rosso, i toby ecc… ma occhio al fatto che nelle zone poco profonde i grossi e pesanti rotanti o ondulanti scendono troppo sul fondo e possono rivelarsi difficili da manovrare negli spazi stretti. I lucci si trovano in caccia nei pressi di ostacoli naturali e punti di riferimento, difficilmente si trovano negli spazi aperti, soprattutto in questo itinerario, ricordiamoci di insistere in queste zone, una volta individuato un “hot spot”, anche se a forza di strisciare l’esca nei pressi di ostacoli, oppure fra gli erbai o al limite dei canneti, metteremo inevitabilmente a rischio di incaglio l’esca. La pesca alla carpa si pratica quasi esclusivamente con il metodo del carpfishing, necessaria la pazienza ed in relazione al posizionamento dell’esca, è bene ricordare che la carpa, soprattutto se di grosse dimensioni, è abitudinaria, per cui cerchiamo di piazzare l’esca nei pressi delle rientranze, in vicinanza di punti di riferimento, o comunque lungo un possibile percorso che il pesce può compiere quando è in attività. Con la bolognese si possono insidiare tinche e scardole, va bene un galleggiante sui 3 grammi, lenza max 0,18 o meno, posizionando su fondo esche come lombrichi o mais, per evitare la minutaglia usiamo anche ami dal 12 al 10. Altre tecniche praticabili sono la pesca con galleggiante all’inglese o il ledgering, anche qui sfruttando la vicinanza dei canneti dove adagiare l’esca.

I nostri consigli

Il lago non è molto facile da raggiungere, se non siete del posto conviene considerare questo itinerario come una gita da pianificare e non come una pescata improvvisata. La zona non ha alcun insediamento umano, ed i cellulari non hanno segnale, per cui meglio organizzarsi in compagnia e prevenire ogni evenienza. In inverno tra metà dicembre e fine gennaio il lago può ghiacciare con estrema facilità, in più la zona circostante può essere innevata e rendere inaccessibile il lago, in questi casi non conviene tentare la sorte, meglio invece il periodo da aprile a ottobre, evitando magari le calde ed assolate giornate di metà agosto.

Dove si trova

Il percorso innanzitutto inizia percorrendo l’autostrada Teramo – L’Aquila – Roma, da qui usciremo a Valle del Salto. Qui imboccheremo la S.S. 578 Salto Cicolana e dopo circa 15 km usciremo all’uscita Gramagna seguendo i cartelli che indicano verso la destra il comune di Fiamignano e proseguendo in direzione Avezzano. Troveremo poi a sinistra riferimenti indicanti prima L’Aquila, poi pian piano Altopiano di Rascino ed il comune di S.Maria di Sambuco.. Proseguiamo dritti sulla nostra strada ignorando uno dopo l’altro tre bivi, mantenendo sempre e comunque la destra. Dopo un po’ termina l’asfalto; qui dobbiamo fare molta attenzione nel percorrere la strada che diventa sempre più accidentata: occhio alle fosse e alle pozzanghere, cerchiamo di passare sempre sul brecciato e mai sullo sterrato o sul prato di lato alla strada.