Lago di Campotosto

Descrizione

Il lago di Campotosto è il più importante bacino artificiale d’Abruzzo, si estende per circa 14 kmq, e nasce dalla costruzione di una diga di sbarramento sul Rio Fucino. E’ un grosso lago dalle sponde quasi totalmente sgombre e accessibili, a tratti fangose ma per lo più rocciose. Il lago di Campotosto non è solo una meta ideale per noi pescatori, ma anche un punto di ritrovo per campeggiatori e amanti della natura; il paesaggio circostante, tipico dell’entroterra abruzzese, è immerso in un’atmosfera pacifica e in lontananza si gode di un bel panorama, con i monti del Gran Sasso a far da sfondo. In inverno, nei periodi freddi da dicembre a gennaio il clima è molto rigido ed il lago può ghiacciare in più punti; in estate invece dopo il freddo delle prime ore fa molto caldo ed i fondali si riempiono di erbai da agosto a ottobre. Il livello d’acqua può innalzarsi o abbassarsi periodicamente a causa dell’apertura della diga.

Requisiti

Oltre alla classica licenza tipo “B” ci occorrerà il tesserino giornaliero che viene rilasciato al momento della presentazione della licenza e costa 2,50 euro. Il tesserino può anche essere preso in anticipo, però occorre specificare la data.

Specie Ittiche

Tra i salmonidi segnaliamo trote fario e iridee, presenti anche se non proprio in maniera massiccia, ma soprattutto il coregone, che conta una buona popolazione ed è forse in assoluto la vera attrazione di questo lago: i pescatori più appassionati fanno viaggi anche molto lunghi per venire a pescare questo pesce fin dalle prime ore del mattino. Fra i predatori sono presenti i persici reali ed i lucci, introdotti da pochi anni ma diffusi omogeneamente, e raggiungono entrambi taglie non eccezionali ma in ogni caso soddisfacenti. Per quanto riguarda i ciprinidi assicurata la presenza di grosse carpe, immancabili anche a queste altitudini; numerosi branchi di carassi e pighi si notano nelle zone di acque più basse, insieme a tinche, alborelle e minutaglia.

Tecniche di pesca

Essendo un bacino di grosse dimensioni il problema maggiore è, neanche a dirlo, il fatto che l’ambiente è dispersivo: non ci sono evidenti punti di ritrovo per i pesci né tantomeno punti di riferimento per il pesca sportivo, anzi a prima vista ogni punto sembra uguale all’altro; in realtà è importante individuare le zone più profonde o comunque più adatte al tipo di pesca che vogliamo praticare, una ricerca attenta può avvantaggiarci. Il coregone viene pescato soprattutto con la moschera, con esca naturale lanciata a 30-40 metri dalla riva, pasturando e usando grossi galleggianti come segnalatori, c’è chi lo pesca con rubasienne o a fondo con pasturatore; per esca sono sufficienti anche solo i classici bigattini ma fate attenzione alle abboccate appena sensibili.

Il carpfishing viene praticato con buoni risultati, buone le zone vicino la diga. Per lo spinning è importante saper individuare le sponde profonde e rocciose o gli sporadici alberi in acqua per stanare lucci e predatori, naturalmente con esche di dimensioni adatte a ciò che stiamo cercando. Per il luccio classica canna medio – pesante a partire da 2,4 m e lenza almeno o,25; ottimi risultati con ondulanti e rotanti argentati ( martin e toby ) ma vanno bene anche i minnow; ricordate di tenere l’esca non molto al di sopra del fondale ma…occhio agli incagli!! Per il persico vale lo stesso discorso, anche se questi viaggiano in branco, ma esche meno voluminose. Per tentare la trota useremo cucchiaini, non molto grandi ma di colori vivaci per una migliore visibilità, esplorando diverse profondità. La passata, qualsiasi esca naturale utilizziate, può essere fruttuosa per tinche ciprinidi ma anche persici reali, meglio se fatta in zone poco profonde dove grufolano questi pesci.

I Nostri Consigli

Vestitevi sempre in maniera prudente, il freddo può essere molto pungente e occhio alle zone fangose, un paio di stivali non è detto sia superfluo! In estate da fine giugno a fine settembre lo spinning è difficoltoso a causa degli erbai. Buona fortuna…

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